In occasione della Giornata Mondiale della Dermatite Atopica 2022 e del Congresso dell'Accademia europea di dermatologia e venerologia, un evento su una delle più diffuse malattie dermatologiche nel Media Tutorial organizzato da AbbVie con presentazione dell’iniziativa “Dermatite atopica: rimettiti in gioco” sul portale www.vicinidipelle.it
La dermatite atopica (DA) è una malattia autoimmune, complessa e cronica, i cui sintomi più invalidanti sono collegati al prurito ed al dolore che le lesioni eczematose generano e che possono diventare intollerabili per la persona affetta. Una malattia, quindi, che può arrivare a distruggere la qualità di vita, con conseguenze devastanti sia sulla vita privata che lavorativa.
Ma non è tutto perduto, perché con gli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni e le terapie più recenti, è possibile avere degli approcci farmacologici, comportamentali ed ambientali che permettono alla persona con DA di recuperare una buona qualità di vita e tenere sotto controllo i sintomi.
Proprio per fare il punto della situazione, in vista del Congresso dell’Accademia europea di dermatologia e venerologia (Milano, dal 7 al 11 settembre 2022 - https://eadvcongress2022.org/ ), il 6 settembre si è tenuto il Media Tutorial “Dermatite Atopica: facciamo chiarezza. L’importanza di rimettersi in gioco” https://www.vicinidipelle.it/dermatite-atopica/rimettiti-in-gioco/ , organizzato in collaborazione con AbbVie. Durante l’evento è stata presentata anche la campagna di sensibilizzazione “Dermatite atopica: rimettiti in gioco”, promossa e sviluppata dall’ANDeA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica Onlus) e AbbVie.
L’evento, svoltosi nell’elegante e centrale cornice del Centro Svizzero di Milano, è stato moderato dalla giornalista di SkyTg24 Raffaella Cesaroni, che ne ha condotto anche la diretta attraverso le pagine social di Vicini di Pelle (https://www.facebook.com/vicinidipelle ).
Sono intervenuti il Prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, direzione UO Dermatologia AST Spedali Civili e Clinica Dermatologica Università di Brescia, la Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli, il Dott. Mario Picozza, Presidente di ANDeA, e la Dott.ssa Annalisa Iezzi, Direttore Medico di AbbVie Italia.
La scelta delle date non è stata casuale: il 14 settembre, infatti, ricorre la Giornata Mondiale della Dermatite Atopica, istituita nel 2018 per la sensibilizzazione verso questa malattia e gli effetti sulle persone affette da essa.
Immagine 1: I protagonisti dell'evento. Da sinistra: Dott. Mario Picozza, Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, Prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, Dott.ssa Annalisa Iezzi e la Dott.ssa Raffaella Cesaroni
Entrando più nel dettaglio della patologia, la Dermatite Atopica (chiamata in passato anche eczema atopico, neurodermatite o eczema costituzionale), è una patologia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da manifestazioni di tipo eczematico che, come scritto in precedenza, si accompagnano a prurito, ipersensibilità e dolore della pelle.
La distribuzione delle lesioni è età-dipendente e passa dalle convessità alle pieghe: nei neonati, le lesioni si sviluppano tipicamente sul viso, sul cuoio capelluto come crosta lattea – normale fino al secondo/terzo mese ma indice di possibile atopia nei mesi di vita successivi –, sul collo, sulle palpebre e sulle superfici estensorie delle estremità. Con la crescita e l'età adulta, le lesioni si presentano sulle superfici flessorie come il collo, le fosse anticubitali e poplitee, ossia nelle zone dove la sudorazione è più frequente.1
Inoltre, la dermatite atopica si presenta spesso associata sia a complicanze come le frequenti infezioni della pelle sia ad altre manifestazioni atopiche come l’asma, la rinite allergica, la poliposi nasale e l’esofagite eosinofila.
Immagine 2: distribuzione delle lesioni causate dalla dermatite atopica nelle varie fasce di età
Si stima che nel mondo colpisca il 10 percento degli adulti e il 25 percento dei bambini, con percentuali in aumento negli ultimi anni, probabilmente a causa delle condizioni ambientali in cambiamento, e questo potrebbe portare ad un maggior numero di casi per anno sebbene l’origine della malattia sia genetica. Tuttavia, le stime sono comunque cautelative: non è raro che i sintomi siano associati ad altre condizioni (come stress, alimentazione errata, ecc…) oppure ricondotti a diagnosi diverse. In merito, la Prof.ssa Fabbrocini ha dichiarato che “la dermatite atopica non è sempre uguale nelle varie fasi della vita e spesso può essere sottovalutata o non sottoposta a una diagnosi corretta.” A tal proposito, anche il Prof. Calzavara Pinton durante il suo intervento ha sollevato una riflessione sul numero di pazienti: a causa degli errori di diagnosi, della non appropriatezza di alcune cure e/o dello stigma sociale, i pazienti affetti da DA sono disillusi, stanchi e/o rassegnati perché convinti che non esista una terapia adeguata a loro, quindi non cercano più il contatto con gli specialisti e vivono da soli la propria malattia, uscendo così dai sistemi di monitoraggio.
Non sono ancora del tutto note le cause scatenanti, tuttavia si ritiene che siano coinvolti fattori genetici, dato che almeno il 40% dei pazienti ha famigliarità per la patologia, e ambientali.2,3,4,5,6,7
Immagine 3: cause accertate e fattori predisponenti della dermatite atopica
Le terapie sono cambiate moltissimo negli ultimi anni, ha spiegato la Prof.ssa Gabriella Fabbrocini: “le innovative soluzioni terapeutiche che negli ultimi anni sono state messe a disposizione, come i farmaci biologici e i JAK-inibitori, offrono opportunità da valutare con grande attenzione perché consentono di alleviare da subito i sintomi modificando il decorso della malattia in maniera duratura”. È fondamentale che i pazienti si rivolgano allo specialista ed ai centri di riferimento dedicati, che possono elaborare la terapia più adeguata per ogni paziente, che non deve essere episodica ma volta alla gestione sia delle fasi acute che delle fasi di remissione.
L’aspettativa di un approccio completo e complesso alla DA è che ci sia una reale stabilizzazione della malattia, bloccando non solo gli episodi di esacerbazione dei sintomi ma anche l’infiammazione cronica sistemica sottostante.
Una cosa è certa: se ancora non si conoscono nella totalità le cause scatenanti, sono accertati gli effetti della DA sulla vita delle persone e di chi si occupa di loro: “non bisogna sottovalutare una malattia dermatologica che può provocare prurito intenso e lesioni eczematose ricorrenti in grado di diminuire la qualità di vita, alterare il sonno, minare l’autostima e la serenità di chi ne soffre, conducendo perfino a un ridotto rendimento scolastico e lavorativo” riporta ancora il Prof. Calzavara Pinton. Diminuzione del rendimento non solo dei pazienti, ma anche dell’intero contesto famigliare: un bambino piccolo con la DA, ad esempio, potrebbe rimanere sveglio tutta la notte a causa dei sintomi, portando all’insonnia anche i genitori, con un evidente effetto a catena su tutto il nucleo.
Anche il Dott. Mario Picozza, che vive a stretto contatto con tutte le persone affette da questa patologia, è intervenuto sulla stessa tematica: “la DA è una malattia cronica dal forte impatto sulla vita dei pazienti, che può colpire anche persone giovani, nel pieno dell’attività scolastica o lavorativa”. Non è solo la patologia in sé a creare problemi in ambiente scolastico o lavorativo: è di fondamentale importanza lo stigma sociale legato alla patologia, perché, ha riportato sempre il Dott. Picozza, i bambini affetti da DA sono soggetti a bullismo in età scolare, mentre gli adulti possono essere vittime di mobbing in ambiente lavorativo.
Le implicazioni della DA sono tali da dover spingere il Sistema Sanitario e le Istituzioni a considerare sempre di più i desiderata non solo dei pazienti, ma anche dei loro care-givers. A questo proposito, il Dott. Picozza ha commentato: “per arrivare a una gestione ottimale della malattia e a una buona qualità di vita per i pazienti è importante che la comunità scientifica, i medici, le aziende e, soprattutto, le istituzioni riservino maggiore attenzione a questa malattia, come abbiamo indicato nel nostro Manifesto (immagine 3), inserendola per esempio nel Piano Nazionale della Cronicità e nei Livelli Essenziali di Assistenza come patologia cronica e invalidante. Auspichiamo inoltre che l’autorità regolatoria italiana recepisca velocemente le indicazioni dell’EMA sull'accesso alle terapie”.
Immagine 4: manifesto degli obiettivi di ANDeA
E parlando proprio di terapie, AbbVie, società farmaceutica americana specializzata in immunologia e sponsor del Media Tutorial, ha dedicato una parte molto rilevante della ricerca proprio alla dermatologia: su 39 trial attivi in questo momento, ben 8 sono dedicati espressamente alla dermatite atopica, e questo dimostra l’impegno dell’azienda nei confronti della ricerca di una terapia sempre più personalizzata e risolutiva per ogni paziente.
Immagine 5: dettaglio dei trial attivati da AbbVie in dermatologia
Oltre ad aver organizzato il Media Tutorial, AbbVie ha lanciato, in collaborazione con l’associazione di pazienti ANDeA, la campagna di informazione e sensibilizzazione “Dermatite Atopica: Rimettiti in gioco”.
L’iniziativa comprende una nuova sezione del sito www.vicinidipelle.it dedicata alla patologia, contenente utili informazioni, oltre a una serie di strumenti che consentono al paziente di contattare il centro dermatologico più vicino al proprio domicilio e prepararsi a una visita specialistica. Sul sito il paziente può effettuare un test di autovalutazione per comprendere meglio l’impatto della dermatite atopica sulla propria vita quotidiana, identificare i propri obiettivi e delineare il proprio piano d’azione. Infine, vengono messi a disposizione due brevi tutorial che consentono di arrivare preparati all’appuntamento con il medico. Per partecipare attivamente è possibile seguire la campagna anche sui canali social “Vicini di Pelle” (Facebook e Instagram).
“Il riscontro positivo che sta registrando la campagna ‘Rimettiti in Gioco’ conferma quanto sia importante offrire nuovi strumenti ai pazienti per la gestione ottimale della malattia” – sottolinea la Dott.ssa Annalisa Iezzi. “Da anni siamo impegnati in dermatologia insieme alla comunità scientifica e dei pazienti nel miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche autoimmuni”.
Dott. Mirko Podico
Bibliografia
1. Manuale MSD Online per Professionisti - Dermatologia: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dermatologici/dermatite/dermatite-atopica-eczema
2. Nutten S, Atopic Dermatitis: Global Epidemiology and Risk Factors. Ann Nutr Metab 2015;66(suppl 1):8-16.
3. AAAI. Eczema (Atopic Dermatitis) Overview. 2020. Available at: https://www.aaaai.org/conditions-and-treatments/library/allergy-library/eczema-atopic-dermatitis. Accessed on June 11, 2020.
4. Weidinger, S. and Novak, N. Atopic Dermatitis. Lancet. 2016 Mar 12;387(10023):1109-1122. doi: 10.1016/S0140-6736(15)00149-X. Epub 2015 Sep 13.
5. Eicheneld LF, Tom WL, Chamlin SL, et al. Guidelines of care for the management of atopic dermatitis: section 1. Diagnosis and assessment of atopic dermatitis. J Am Acad Dermatol. 2014;70(2):338-351. doi:10.1016/j.jaad.2013.10.010.
6. Shrestha S et al. Burden of Atopic Dermatitis in the United States: Analysis of Healthcare Claims Data in the Commercial, Medicare, and Medi-Cal Databases. Adv Ther. 2017;34(8):1989–2006.
7. Bohme M. et al. Family history and risk of atopic dermatitis in children up to 4 years. Clin Exp Allergy. 2003; 33:1226-1231.
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