da Leadership Medica n. 3 del 2000
Alle tante patologie conosciute dobbiamo aggiungere il “Mobbing”.
Il termine deriva dal verbo to mob (attaccare, assalire) utilizzato nell'etologia, indica precisamente il comportamento aggressivo nei confronti di un individuo, da parte di un gruppo.
La ricerca è stata effettuata presso i centri di Psicologia del lavoro. Dai dati emersi è stato riconosciuto, nei soggetti sottoposti a Mobbing, l'insorgere di disturbi psico-fisici spesso gravissimi e di difficile identificazione.
La rapida notorietà e l'interesse suscitato dal Mobbing è dovuto in parte al contesto sociale attuale, altamente competitivo e privo di valori etici e deontologici di un vivere civile, e in parte all'effetto distruttivo che prevale sull'individuo e all'interno del nucleo familiare.
Per restare nell'ambito della medicina riportiamo un caso eclatante, da manuale, che ha avuto come oggetto un noto cardiochirurgo di fama internazionale.
Ritornato in Italia dopo una lunga permanenza all'estero, non avendo accettato la logica di certi comportamenti (che eufemisticamente definiamo scorretti) è stato sottoposto ad una serie di vessazioni, che risultano inserite nel questionario redatto per l'analisi e la diagnosi del Mobbing, quali: l'ostruzionismo, l'isolamento, la diffamazione ecc., fino al licenziamento.
Da qualche giorno la sentenza della magistratura ha dato ampio riconoscimento al professionista, reintegrandolo nelle sue mansioni di primario, funzioni che ricopriva al momento del licenziamento.
Ovviamente l'iter giudiziario non finisce, poiché nelle motivazioni addotte dal management per il licenziamento si ravvisano reati gravissimi ad azione pubblica.
Su questa vicenda veramente inqualificabile sarà interessato l'Ordine dei medici, che non può ignorare comportamenti così gravi.
Da tempo abbiamo posto il problema dell'assenza dell'Ordine, in particolare sulle norme che riguardano l'etica professionale degli iscritti, etica che deve essere applicata non solo verso i pazienti ma anche nei confronti dei colleghi e dell'ambiente in cui si lavora.
Sono numerosi i casi di Mobbing all'interno dei reparti che vengono ignorati; su questo punto la Bindi nella riforma ha preferito glissare, non si sa mai che anche lei non venga indiziata di Mobbing verso la classe medica - gli estremi ci sono, sarebbe un caso interessante di Bossing con l'inversione dei fattori - non un gruppo verso un soggetto, ma un soggetto contro tutti.
Che performance!