Sezione Cultura

da Leadership Medica n. 1 del 2000

C'è in giro chi dice che - nel Terzo Millennio - siamo pieni di informazioni, siamo addirittura travolti dalle informazioni, che nell'era di Internet il problema sarà solo di scelta, non certo di possibilità accesso (all'informazione). E' tecnicamente vero, e invece sostanzialmente falso. Sono infatti convinto che più che di informazioni sarebbe meglio parlare di "cortina fumogena", che più di qualità dell'informazione si possa e si debba parlare della sua quantità. Scommetterei la testa, insomma, che quanto più si allargano i confini del noto tanto più si vanno restringendo i confini del conosciuto. E che se invece si vuol fare chiarezza, basta tirare il capo di un filo, e si sgomitola il mondo. Chiamiamola la teoria del gomitolo, va...

So di dover esemplificare, per tentare di farmi capire (e per evitare che anche questa sia una cortina fumogena, concettuale invece che di cronaca, ma pur sempre fumogena). Provo con il (capo del) filo Berlusconi, filo lungo, robusto, via via diventato sempre più interessante  negli ultimi vent'anni di questo paese. Prendiamo un titolo a caso, dal "Giornale" di sabato 4 dicembre scorso. Sotto la testatina "Toghe e politica", in una pagina interna, senza neppure un'evidenza eccessiva, troviamo: "Cossiga: strano che il Cavaliere sia il solo industriale cattivo". Nell'articolo non c'è gran che, non viene tirato il filo, per intenderci, il gomitolo resta bello che arrotolato, la materia è la solita, incomprensioni, tensioni, liti nei rapporti tra politici e magistrati, il titolo potrebbe datarsi molto prima e forse anche dopo il giorno in cui l'abbiamo trovato. Ma poniamo il caso che Cossiga, e i giornalisti, avessero voluto sgomitolare la matassina. E cioè che, sua sponte, o stimolato dalle domande, l'ex  presidente della Repubblica avesse formulato una sua interpretazione degli ultimi anni italiani, facendola scorrere a partire dal titolo che ho appena citato. Cossiga avrebbe potuto esternare all'incirca così: "Vi pare possibile che Berlusconi sia una sorta di nemico pubblico numero Uno di quest'Italia, per la sinistra e per quella parte ingombrante e affilata della magistratura che ha nella sinistra politica e culturale, gramscianamente egemone, il suo "azionista di riferimento"? E gli altri industriali? Credete che Agnelli, Romiti, De Benedetti etc. non ne abbiano fatte di tutti i colori, quanto a intrallazzi con lo Stato, a evasioni o elusioni fiscali, a reati di vario genere e numero, penalmente rilevanti e/o politicamente determinanti? Berlusconi è tanto arrabbiato con i giudici e con i  loro avvisi di garanzia o rinvii a giudizio ad orologeria mica perché è innocente, bensì perché è innocente (o colpevole) come quasi tutti gli imprenditori di maggior levatura di quest'Italia. Vorrebbe fare un bel discorso in Parlamento, a reti unificate, del tipo: sì, è vero, in sintonia con gli altri anch'io ho commesso uno, dieci, cento errori, o reati che siano. E' vero, sio sono politicamente in prima linea, ma, al di là delle differenze di vetrina, all'interno del negozio la merce è la stessa. La merce adulterata di un paese che applica le regole solo se gli conviene, e con chi gli conviene.

Sapete perché Berlusconi non può esternare così, alla "muoia Sansone"? E sarebbe in grado di farlo, perché come gli altri imprenditori sanno di lui, lui sa di loro. Non può esternare perché non vuol fare la fine di Craxi. Che è un altro che ne ha fatte di tutti i colori, come risulta agli atti. Ma che ha detto alla Camera: alzi la mano chi non ha avuto a che fare   con i fondi neri, con il reato di illecito finanziamento dei partiti (e delle proprie tasche, potremmo aggiungere, ndr.). Si riferiva ai suoi omologhi, a destra, a sinistra e al centro, non al deputato spicciolo, ma ai capipartito.

E' evidente a chiunque che Craxi diceva così intendendo "tutti colpevoli, tutti innocenti", ma sapete come è finita e dove è finito. Esattamente dove non vuole finire Berlusconi. Quindi si continuano a sventolare formule che non vengono spiegate nel loro reale significato, e stiamo tutti pagando, come sistema-Paese, le cambiali di quell'ultimo famoso discorso di Craxi. E sprofondiamo nei debiti non tanto e non solo economici, bensì soprattutto politici e culturali".

Questa sarebbe l'esternazione di Cossiga, per sommi capi e con vari sviluppi, se lui, se noi tirassimo il filo del gomitolo, per capire davvero qualcosa. Ma i gomitoli restano aggrovigliati, non sappiamo, non capiamo quasi nulla, mentre qualcuno al contrario dice che siamo ricchi di informazioni come mai prima. Cornuti e mazziati, dunque?

Oliviero Beha