Nell’eclettica cornice milanese della Fondazione Gianfranco Ferré di via Tortona 37 si è tenuta la presentazione di una mostra che, organizzata e prodotta in collaborazione con la Fondazione Torino Musei, sarà unica nel suo genere e che avrà come protagonista un particolare aspetto della produzione dello stilista milanese, scomparso prematuramente nel 2007. A dieci anni di distanza la preziosa Sala del Senato di Palazzo Madama di Torino ospiterà infatti la mostra “Gianfranco Ferré. Sotto Un’altra luce: Gioielli e Ornamenti”, che resterà aperta al pubblico dal 12 ottobre 2017 al 19 febbraio 2018.
Dopo la laurea in Architettura nel 1969 al Politecnico di Milano Gianfranco Ferré (nella foto) ottiene il suo primissimo successo proprio come creatore di bijoux ed accessori, che per l’appunto risultano i veri protagonisti dell’esposizione che ospiterà in anteprima mondiale 200 oggetti-gioiello di straordinaria curiosità formale e di una ricchezza materica ed estetica di sapore quasi esotico, ripercorrendo così per intero la vicenda creativa del celebre stilista.
«Per Ferré l’ornamento non è il figlio minore di un prezioso, ma un concetto di eternità che deve rappresentare l’immanenza del presente» spiega la curatrice della mostra Francesca Alfano Miglietti. Il suo approccio ai gioielli è sempre stato appassionato e innovativo, mai inferiore a quello riservato all’abito, con una speciale predilezione per i metalli nobili, i riflessi incantati delle pietre dure, i bagliori magici del cristallo più puro, a cui si è spesso affiancato un autentico gusto per la sperimentazione, espressa attraverso la reinterpretazione di materie ‘povere’, storicamente estranee alla cultura del gioiello coma la paglia, la rafia, il legno e il cuoio, ma anche attraverso l’impiego di materiali figli della cultura industriale come il rame, il bronzo, il plexiglas, la pasta di vetro.
Molto particolare sarà l’allestimento della mostra che si risolverà in una serie ordinata di sei contenitori in ferro pensati, proprio nella loro povertà materica, per custodire questi ornamenti ed esaltarne lo splendore, sprigionato attraverso reti di gabbie dalla ruggine ‘ostile’ che appare quasi come il risultato di un accostamento sbagliato, eppure - come sottolinea Franco Raggi, ideatore del progetto – anche gli errori possono diventare occasioni di felicità.
Una mostra dunque che vedrà esposti oggetti realizzati per sfilate dal 1980 al 2007 (tra i quali, ad esempio, il bracciale nella foto a fianco), raccontati come complemento dell’abito e suo accessorio, accanto a otto preziosi capi stesi fra due lastre di vetro, la cui trama sarà costituita esclusivamente da perle e catene, esempio tangibile di come la materia-gioiello possa diventare sostanza e anima dell’abito.
Se in passato l’ornamento, tanto femminile quanto maschile, ha avuto straordinarie valenze rappresentative, come simbolo di ricchezza, potere, prestigio, autorità, trovando nel corpo il più elementare supporto a queste forme di manipolazione estetica, ora più che mai è manifestazione di personalità, un mezzo per la rappresentazione di sé e al contempo oggetto magico in cui si concretizza un’infinità di riferimenti, di sguardi alle realtà più disparate, tanto reali quanto oniriche, da cui Gianfranco Ferré amava attingere quando sognava le sue creazioni.
Leadership Medica ringrazia la Fondazione Torino Musei – Palazzo Madama per le fotografie.