Sezione Cultura

da Leadership Medica n. 7 del 2003

Non spaventatevi troppo per questo titolo, apparentemente arrogante: la fronte non è necessariamente la mia, potrebbe anzi dovrebbe essere la vostra, la nostra, perché nel campo dell’informazione “sta succedendo qualcosa”.

Vediamo insieme cosa, a partire da questo titolo.

Non è “notizie dal fronte”, inteso come fronte della realtà e non ovviamente in senso stretto dal fronte come informazione bellica, semplicemente perché dal fronte - compreso quello militare dell’Afghanistan,dell’Iraq ecc. - notizie ne arrivano sempre meno.
O meglio, come qui mi è capitato di sottolineare molto spesso, le notizie che ci arrivano sono di solito sgangherate, alla lettera “fuori dai gangheri” che le possano tenere su, cioè disordinate o detto ancor più chiaramente sparpagliate, mai messe vicine come tesserine di un mosaico che è quello della nostra realtà quotidiana, bassa o alta che sia: nessuna visione d’insieme,nessun mosaico,la singola tessera che separata dal contesto perde di senso fino a diventare inservibile.
Questo è quanto mi sembra di poter rilevare da un bel pezzo,ed è sempre peggio.
E’ sempre peggio perché questa “logica dell’informazione” già sterile per noi di suo, sta diventando davvero impossibile per un secondo e più aggiornato motivo: è tale ormai il bipolarismo, il maggioritario in ogni settore della nostra vita, e quindi anche se non soprattutto nell’informazione, che in pratica le notizie finiscono cucinate in due grandi forni, quello del governo e quello dell’opposizione, notizie da usare strumentalmente come munizioni per “spararsi” politicamente addosso. Il che comporta che da un lato la natura di tali notizie viene stravolta e tirata fino all’inverosimile per servire all’una o all’altra parte, così da risultare spesso quasi incomprensibile, e dall’altro tutto ciò che non serve ad esser “messo in forno” ne viene appunto lasciato fuori.
Ed ecco quindi perché dal “fronte delle notizie” arriva poco, e male, solo ciò che può essere adoperato su un altro piano. Non c’è terzietà dell’informazione,non si informa sulla realtà che non nasce necessariamente “di destra” o “di sinistra” e invece se ne dà un’interpretazione utile per altri fini.
Ma fin qui,almeno per i lettori di questo appuntamento cartaceo,nulla di realmente nuovo… Dove cominciano le novità? Appunto dalle “notizie dalla fronte”… Intendo la fronte come il luogo mentale in cui ci accade o ci potrebbe/dovrebbe accadere qualcosa, il nostro “forno” personale.
Vi dico dunque cosa sta succedendo al mio,sperando di fornire materiale in qualche modo utile alla riflessione di voi che leggete, cerco di darvi insomma se non una “pizza” almeno del semplice “pane fresco”.
E’ da un po’ che la gran maggior parte delle notizie interessanti che mi arrivano non mi arrivano appunto più dai mezzi di comunicazione di massa, non dirò dalla tv,e neppure dalla radio, ma neanche dalla carta stampata e internet stessa avrà bisogno di un ragionamento specifico… che fra poco farò in tempo solo ad accennare.
Sapete da dove mi arrivano? Dal “porta a porta”, che non è il famoso programma di Vespa ma in qualche modo il suo contrario. Ma sì, quello omogeneizza, il mio precisa e individua, diciamo che “eterogeneizza”, dà il diverso e cambia le cose. E’ una specie di “bocca a bocca”, più che “porta a porta”. Sto parlando delle occasioni dirette che ho per informarmi sulle cose:le cene,i convegni,gli incontri ad personam.

Se dovessi far qui l’elenco di quello che mi è capitato di sapere in queste circostanze pubbliche o private ma comunque “personali”, che riguardavano e riguardano la mia “fronte” più che il “fronte” della realtà come è mass-mediaticamente inteso, non ce la farei…
Dall’acqua in Italia e sul pianeta, al collagene e la chirurgia estetica,dagli indiani che macellano “clandestinamente” le mucche una volta sacre e ce le mandano in Europa, al commercio di farfalle su Internet.. a strani fatti conseguenti al black-out di settembre, con vorticosi giri di denaro sui conti correnti… una miriade di fatti che probabilmente in qualche modo e prima o poi magari usciranno da qualche parte, ma che nelle occasioni in cui mi sono stati riferiti da un lato tendevano a inserirsi in un contesto, e dall’altro non si infilavano necessariamente in uno dei due forni, per essere “cotti” secondo strumentalizzazione di parte.
Due ragioni di credibilità e di interesse sufficienti a farmi stare attento,a cercare di far funzionare la “fronte”, profittando di quella degli altri… Di tutto questo in giro per ora non c’è traccia… o meglio… se si riflette che il fenomeno planetario di maggior controinformazione è quello del movimento no-global, e sui canali tradizionali di ciò esce così poco e così male come appunto accade per il resto, forse se ne può dedurre che abbiamo sotto gli occhi in formidabile scala quello che ho riassunto nello slogan “notizie dalla fronte”.
E il mezzo per trasferirle, con vantaggi e forti rischi, è, come è perspicuo ai più, internet…
Non sarebbe materia, questa, di con-fronto?

Dottor Oliviero Beha