Sezione Cultura

da Leadership Medica n. 1 del 2001

In un periodo storico e in un'atmosfera ancora legati alla fine ottocento, ma con una visione tematica anticipatoria e modernissima, George Bernard Shaw riesce a creare un personaggio femminile rivoluzionario per la società del tempo: Candida, una donna "virile" e simpatica, capace di scegliere il proprio uomo e di imporsi, pur mantenendo discretamente il suo ruolo di regina fra le pareti domastiche.
Uno dei due protagonisti maschili della commedia "Candida" (1895) è Morell, un pastore evangelico, zelante riformatore, oratore assai facondo e stimato dai suoi proseliti. Egli è, infatti,il prototipo dell'uomo sicuro, soddisfatto e felicemente realizzato nella sua missione pubblica, ma anche nella vita privata, dove la moglie Candida è figura incomparabile e insostituibile, motore che pungola il proprio uomo nell'attività professionale per salire i gradini della scala sociale.
In questa dolce e tranquilla serenità familiare lo stesso Morell introduce un terzo elemento, il giovanissimo poeta itinerante Marchbanks, persona dall'animo sensibile e desideroso di affetto. Di nascita nobile ma dall'infanzia non certo felice, Marchbanks s'innamora subito della materna e dolcissima Candida. Il giovane confessa apertamente la propria passione al pastore. Morell non ha alcun dubbio sulla fedeltà della cara moglie, ma nel momento in cui marchbanks urla che egli non è degno di una donna di quel livello, sacrificata a un merito ottuso, che non si è mai reso conto dell'importanza fondamentale di Candida nella propria esistenza, Morell vacilla, mettendo in discussione le proprie incrollabili certezze. Il giovane artista, apparentemente disarmato nel confronti della vita e del mondo, dimostra una tempra e un coraggio rivelatore di un effettivo carattere solido e netto; Morell, invece, pare fragile opra, di fronte alla verità, che gli ha aperto gli occhi. Ma Candida afferma di volere per sé il più debole dei due. Così sceglie nuovamente il marito, perchè egli non potrebbe reggere il peso di una vita senza la donna che lo ha sempre amato, aiutato, amorevolmente difeso da ogni preoccupazione quotidiana. Quello che il pastore è diventato per il mondo esterno è opera esclusivamente di Candida, creato con fatica dalla donna e da un amore indefesso nel tempo.
Col personaggio di Candida Shaw crea un essere che, in una sintesi di pensieri d'amore e sentimenti, compendia in sé la figura di sorella, moglie e amante del proprio uomo.
Tra le commedie di Shaw, notevolissimo successo di pubblico ebbe "Pigmalione" (1914), famoso anche nel sucessivo musical e nella versione per il grande schermo titolata My fair lady. Narra dell'eccentrico professore di fonetica Henry Higgins, il quale scommette col colonnello Pickering, studioso di dialetti indiani, di essere capace di portare a una buona pronuncia la fioraia Eliza Doolittle, che parla un pessimo "cockney", dialetto londinese. Scommette, per di più, che riuscirà a tal punto in questo suo intento da portare Eliza in società ad una festa e a farla passare per una nobile. i, la scommessa col colonnello Pinkering, ma la giovane non ha più intenzione di essere considerata un caso o una cavia ed annuncia di voler sposare l'insignificante Freddy, allontanandosi definitivamente dal suo Pigmalione. Tutta la commedia è un susseguirsi di aforismi, affermazioni e trovate spassose, che fanno di quest'opera un testo brillante, spumeggiante, godibilissimo. Ed è proprio qui che il commediografo sceglie il teatro di parola, attraverso un linguaggio vivissimo, con abilissima costruzione di dialoghi e soprattutto con una vis comica che usa l'humor quale arma, a volte tagliente, a volte in punta di penna. Tuttavia, dietro tutto ciò si scopre pure una questione che l'autore intende considerare e denunciare, ma con levità: quella della lingua in Inghilterra, della stratificazioni che la pronuncia e l'accento portano in superficie, una lingua diversificata che inevitabilmente è elemento di differenziazione sociale.
In "Santa Giovanna" (1923) la protagonista è l'eroina francese Giovanna d'Arco. Si tratta di una commedia in sei quadri, che racconta della giovane, dal suo ingresso nella "vita pubblica" fino alla condanna al rogo. Qua e là l'ironia di Shaw lambisce e avvolge l'azione scenica, in particolare i propositi di Giovanna e, in antitesi, la visione ristretta dei potenti che a lei si contrappongono. Giovanna viene rappresentata come l'antesignana dell'individualismo moderno e del protestantesimo, in contrapposizione agli altri personaggi della Storia. Shaw scrisse numerosi altri lavori teatrali ed ebbe trionfi in patria e notorietà all'estero. Di grande importanza sono le prefazioni alle commedie, che spiegano quelle idee dell'autore che, per certi versi, non sono palesemente espresse nel testo teatrale.
In tutte le sue opere Shaw concede una notevole autonomia ai personaggi, vivezza e dinamicità dell'azione, e, inoltre, conferisce alla commedia la capacità di essere contemporaneamente brillante e movimentata, espressiva ed impegnata, ridisegnando per il teatro inglese di quel periodo un ruolo ed una peculiarità creativa sua propria, che sembrava aver perso nel corso del secolo precedente.

Franco Manzoni