Sezione Medicina

da Leadership Medica n. 1 del 2000

Pensate a un povero fedele che continua a pagare candele, ceri, novene e messe a Sant'Antonio di Padova "per grazie ricevute", e poi scopre che rivolge la sua (giustamente costosa?) riconoscenza ad una commista congrega di ben altri Antoni, tutt'altro  che ben definiti, magari un po' benefici pure, ma beatamente oscuri.

E' li che si comincia a non saper più a che bacillus  voltarsi...

Per intenderci meglio: l'American Society for  Microbiology (la Confederazione scientifica di questi specialisti) pubblica nel numero di settembre '99 del proprio organo Applied and environmental microbiology lo studio Characterization of two bacillus probiotics, con in testa questo sommarietto: "Bacillus subtilis viene usato correttamente come probiotico a somministrazione orale. Abbiamo esaminato due preparazioni probiotiche commerciali di B. Subtilis: l'Enterogermina e il Biosubtyl. 

Sorprendentemente, la caratterizzazione, sia con metodiche fisiologiche che genetiche, dei batteri contenuti in ciascuno di questi prodotti, ha evidenziato che nessuna delle due contiene B. Subtilis".

Un'affermazione tanto categorica, quanto inquietante (parola che piace tanto ai politici...) data l'autorevolezza della tribuna da cui viene diramata, e con controllata avvedutezza: lavoro 'Ricevuto il 19 aprile 1999. Accettato il 1° luglio 1999'.

Ma allora chi c'è lì dentro?

Vediamo innanzitutto chi - per quel che se ne sapeva finora - dovrebbe esserci, e che effetti saprebbe fare.

I preparati presi in esame dallo studio pubblicato dall'Am. Soc. Microbiology sono dunque l'Enterogermina prodotta in Italia e ampiamente commerciata in Europa, e Biosubtyl, prodotto a Nha Trang (Vietnam) e diffuso nel Sud-Est Asiatico.

Entrambi dichiarano di contenere spore di B. Subtilis: il prodotto italiano del ceppo ATCC 9799, l'asiatico il PY 79.

"Sebbene ben poco sia chiarito - osserva Appl. environ microbiol. - grazie a quali modalità i B. Subtilis esercitino i loro benefici effetti terapeutici, tutta una serie di rendiconti ha documentato l'efficacia clinica della somministrazione orale di loro spore".

Si ritiene particolarmente di reintegrare così la flora batterica intestinale defedata, soprattutto dopo uso estensivo di antibiotici.

Oltre a ciò, sono stati documentati gli effetti di B. Subtilis come immunostimolante, inducendo sia in vitro che in vivo la secrezione di immunoglobuline, dimostrandosi in vitro pure mitogenico.

La commercializzazione dei due prodotti presi in esame dall'American Society for Microbiology ha una portata (in base a diverse fonti) che può essere commisurata nella sua vastità mondiale sapendo che nella sola piccola Italia la sola Enterogermina fa sui 60-80 miliardi di lire annui.

Un grosso lavoro, dunque, sia terapeutico che economico svolto dal Bacillus Subtilis.

Ovvero: in nome del "subtilis".

Perché la ricerca pubblicata dall'American Society for Microbiology, dopo aver rilevato nelle campionature di preparazioni commerciali di Enterogermina e Biosubtyl - di provenienze diverse e indipendenti (cioè da stock di produzione marcatamente distinti) - concentrazioni di 0,9 x10 alla 8 spore batteriche per millilitro e 1 x 10 alla 7 per grammo rispettivamente, quando di è trattato di verificare la dichiarata presenza di B. Subtilis, di lui non si è trovato traccia.

Sia con metodiche di colture fisiologiche selettive, sia di sequenziazione genica (16SrRNA), le presunte spore di 'subtilis' sono risultate appartenere in entrambi i prodotti a "assemblaggi" di specie non ben identificate, abbastanza vicine a Bacillus Pumilus (parente almeno del subtilis) nel caso del Biosubtyl, mentre per "l'Enterogermina le analisi dimostrano delle origini abbastanza oscure, che chiaramente non possono risalire al B. Subtilis" come dichiarato dal produttore, e nemmeno a ceppi ad esso imparentati, se non piuttosto alla lontana: le affinità maggiori risultano verso un sottogruppo di Bacillus Alcalophilus, del gruppo Sporolactobacillus.

Tutto ciò premesso e acquisito, che conclusioni trarne?

Riassumiamo la situazione, ch'è ancipite.

1) O la documentazione sperimentale e clinica dà al Bacillus Subtilis quel ch'è proprio del Subtilis,   e quindi i due prodotti farmaceutici, che non risultano contenerlo, puntano su dei meriti che non meritano.

2) O si è attribuito al B. Subtilis,  dato  per presente, quel ch'è invece clinicamente dell"Anonima Bacilli' consorziata in Enterogermina/Biosubtyl.

Insomma, chi fa bene alla Salute: il B. Subtilis o la convinzione che esso ci sia?

Come certi Santi, riesce ad esserci pure dove non c'è?

C'è a chi credere piace e a chi - come me - in tali casi piace chiedere.

La risposta potrebbe essere subtile, la di rilevante importanza medica: la scoperta pubblicata dall'American Microbiology pone infatti la questione "se magari ogni microrganismo gram-positivo non patogeno possa servire come agente probiotico".

Sergio Angeletti