Sezione Medicina

A trent’anni dalla prima intervista di Fyodorov su Leadership Medica, il Dottor Massimo Lombardi, suo allievo e grande amico, ricorda il medico che rivoluzionò la chirurgia ottica moderna.

Sono passati 30 anni dall’intervista di Leadership Medica (ripubblicata in versione integrale qui) con il compianto Prof. Svjatoslav Nikolajevic Fyodorov, Accademico delle Scienze dell’ Ex Unione Sovietica, Direttore dell’ “Istituto di “Ricerca sulla Microchirurgia dell’ Occhio di Mosca”, e Deputato della Duma, il Parlamento Russo. È morto prematuramente a Mosca a 72 anni in un incidente mentre guidava il suo elicottero nel Giugno del 2000.

Figura 1 Il Dottor Lombardi (a sinistra) e il Prof. Fyodorov (a destra) nel 1987Nell’intervista con il Prof. Fyodorov, Bruno Ghibaudi chiese al Professore di fare una previsione sul futuro della Chirurgia Refrattiva: egli dichiarò già all’epoca, con una correttezza che ha ancora oggi dell’incredibile, che la tecnica del futuro si sarebbe avvalsa di fasci di energia (protoni, elettroni o altro) per scolpire la Cornea. Come previsto, i moderni laser per chirurgia Refrattiva come il Laser ad Eccimeri emettono un fascio di luce ultravioletta proveniente da un gas eccitato da un fascio di elettroni.
Per inciso il primo laser ad Eccimeri fu inventato proprio nella ex URSS nel 1971 dal Prof. Nikolaj Basov.
Inoltre il Prof. Fyodorov dichiarò, nella sua visione del futuro, che anche la Robotica avrebbe avuto uno spazio sempre più grande nella Chirurgia così come nella Diagnosi e nelle Terapie, dove il futuro medico sarebbe stato supportato da macchine intelligenti, spesso ideate da lui stesso, che avrebbero dapprima condiviso e poi gradualmente sostituito il suo operato.
Tutto ciò non per eliminare la figura del Medico, sempre più tecnico, programmatore ed esperto dell’uso dei “micro manipolatori”, ma per permettere sempre più un’evoluzione verso la figura del “Microchirurgo” così come, di fatto, è stato proprio Lui un antesignano innovatore, autore ed attore della moderna Microchirurgia Oculistica.
Il medico doveva rinnovare la sua veste “umana”, di “ricercatore a tutto campo” oltre che un “tecnico” dotato di estrema “abilità-manualità” e “filosofo” , quindi uno “Scienziato” a tutto tondo.
Non bisogna dimenticare che è stato uno dei primi chirurghi oculisti capace di calcolare correttamente il potere dei Cristallini Artificiali, ed a riprova di questo ancora oggi la Sua formula si dimostra essere corretta nel calcolo, oltre ad essere stato inventore di uno dei primi, ma migliori, Cristallini Artificiali nel 1960: lo “Sputnik”, che essendo tutto in PMMA (polimetilmetacrilato) non dava reazioni tossiche nel bulbo dopo l’impianto, così come, invece, è accaduto per molti anni con quelli prodotti nel medesimo periodo in USA, che utilizzavano materiali di supporto biodegradabili e quindi tossici.

Non potrò mai dimenticare le lunghe cavalcate, nella vastità della campagna Russa nella sua Dacia fuori Mosca, montando splendidi cavalli arabi fino a notte fonda, tornando con la luna che ci illuminava il cammino.
In quelle ore, oltre a cavalcare per ore e godere di una pace infinita e di una vista che si perdeva all’infinito nella notte della sterminata campagna Russa, si parlava di problemi di fisica ed astrofisica guardando quell’incredibile cielo stellato sopra di noi che ci faceva meglio comprendere la nostra vera dimensione umana nei confronti dell’universo che ci sovrastava ed incrementava il nostro impegno a vivere una vita piena di impegno creativo ed evolutivo portandoci, alla conclusione della serata, mentre eravamo sulla via del ritorno , ad atterrare, dopo i nostri voli pindarici, sul progetto, molto concreto, di una nuova tecnica o di un nuovo approccio chirurgico o di una nuova idea o di un nuovo strumento da iniziare a sperimentare all’indomani in “Istituto”.

Lui stesso rese reale già ben 30 anni fa questa visione del futuro con la realizzazione della “Linea di Montaggio” (Assembly Line - nell'immagine sopra), simile ad un “processo industriale di costruzione ed assemblaggio”, realizzata dalla “Siemens tedesca” : un nastro trasportatore con i pazienti sdraiati tutti in parallelo scorreva attraverso 5 stazioni di sosta dove altrettanti operatori, disposti in ordine crescente di esperienza, erano dotati di microscopio e di un sistema di blocco del nastro trasportatore. Essi eseguivano un “tempo chirurgico” sull’occhio del paziente per un totale di 5 tempi chirurgici, il tutto in un massimo di 4-5-6 minuti o poco più per occhio operato a seconda del tipo di intervento:

  • Cheratotomia Radiale per la Miopia ed astigmatismo Miopico,
  • Cheratocoagulazione per la Ipermetropia,
  • Cataratta con impianto di cristallino artificiale,
  • Glaucoma.

Certamente l’intervento che è stato maggiormente utilizzato con il nastro trasportatore della Siemens è stata la Cheratotomia Radiale per la correzione della Miopia (intervento ideato dal Prof. Sato in Giappone negli anni 50’, ma reso preciso ed affidabile dai calcoli e dal metodo semplificato ideati proprio dal Prof. Fyodorov alla fine degli anni 70’ inizio degli anni 80’).
“L’Assembly Line” della Siemens veniva utilizzata per intere giornate lavorative di 8-10 ore dove si alternavano diverse equipe chirurgiche di 5 operatori (sostituiti ogni 3/4 ore), portando, insieme al lavoro svolto nelle altre 10 sale operatorie, usate per interventi diversi non routinizzabili, ad un volume totale di 450-500 interventi al giorno per 5 giorni a settimana.
La fila per entrare a farsi visitare/operare sul Beskudnikovski Boulvard, la grande strada che portava anche all’“Istituto del Prof. Fyodorov”(un complesso di 3 grandi palazzi di 7 piani ciascuno), era paragonabile solo alla fila per visitare il mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa, che in quegli anni era lunga anche 500 metri e questo via vai era costante per tutti i 5 giorni lavorativi.
La capacità, a pieno ritmo lavorativo, del “complesso clinico-chirurgico” era di 1200 pazienti al giorno tra quelli visitati e gli operati.

Le decine di brevetti internazionali, le Sue scoperte, la Sua incredibile capacità lavorativa ed organizzativa, il Suo grande coraggio dimostrato anche nella Sua lotta politica contro i burocrati comunisti per affermare una dignità non bolscevica del medico hanno connotato l'essenza di questo grande visionario.
Un Medico con la M maiuscola, insignito anche oltreoceano con il più ambito dei riconoscimenti proprio dai suoi colleghi americani, ad Atlanta nel 1995, come “Padre dell’Oftalmologia”.

Sono fiero di aver conosciuto e condiviso per ben 10 anni la mia vita con un Maestro Geniale di tale levatura umana prima che scientifica.

Massimo Lombardi

foto: pubblicate originalmente su Leadership Medica n. 10 del 1987