da Leadership Medica n. 4 del 2002
Ormai il dato è certo: la svalutazione nel 2001 è stata del 2,68 per cento. In base al 75 per cento dell’indice ISTAT dell’aumento del costo della vita dello scorso anno verranno, dunque, pagati gli aumenti delle rendite di pensione ENPAM sia del Fondo generale che dei Fondi speciali, sia su quelle dirette che su quelle di reversibilità, senza tagli commisurati al reddito del coniuge superstite come invece avviene per i trattamenti di pensione del lavoro dipendente.
L’amministrazione ENPAM aspettava il dato ufficiale e ora sta facendo i calcoli. Poiché i ratei di pensione vengono pagati all’inizio del mese corrispondente e per il rateo di febbraio sono stati già impartiti alle singole banche gli ordini di pagamento, gli aumenti coi ratei arretrati di gennaio e febbraio verranno pagati con la pensione di marzo.
L’aumento sarà del 2,01 per cento e cioè il 75 per cento della svalutazione intervenuta, calcolato sull’intera cifra.
In base all’indice di svalutazione sono stati fissati anche i limiti di reddito per i versamenti contributivi previdenziali agganciati agli introiti da libera-professione (pari al 12,50 per cento del reddito professionale netto o nella forma ridotta, per gli aventi titolo, al 2 per cento), prodotti durante l’anno 2001: la prima rata andrà versata entro il 31 luglio e la seconda entro 31 ottobre sucessivo.
Gli importi degli introiti da libera professione oltre i quali il medico è tenuto al versamento contributivo sono passati da lire 15.504.000 (8.328.000 annui se d’età inferiore a 40 anni) dello scorso anno a euro 8.221,74 equivalenti a lire 15.919.500 (4.416,32 cioè lire 8.551.180 per gli infraquarantenni) e il tetto oltre il quale è dovuto il contributo solo dell’1 per cento (0,50 di solidarietà e 0,50 utile ai fini del trattamento di pensione) è passato da 84.500.000 lire a 44.810,18 euro pari a lire 86.764.600.
Marco Ercolini Perelli