Sezione Medicina

da Leadership Medica n. 9 del 2006

La manovra correttiva dei conti pubblici contenuta nel Decreto Legislativo n. 223/2006, entrato in vigore nello scorso mese di luglio, ha introdotto nuove norme che hanno un notevole impatto nella sfera amministrativa dei professionisti.
Tra le modifiche più rilevanti si evidenziano le limitazioni all’uso del contante con riferimento agli incassi ed ai pagamenti, e l’obbligo di effettuare il versamento in via telematica di imposte e contributi.
Con riferimento al primo punto, è stato introdotto per tutti i professionisti l’obbligo di l’utilizzo di sistemi di pagamento che presentano il requisito della tracciabilità, ossia che consentano di ricostruire l’iter delle operazioni di incassi e pagamenti, limitando l’uso del contante a tutte le operazioni di importo inferiore a un certo ammontare.
In particolare diviene ora obbligatorio per i lavoratori autonomi tenere uno o più conti correnti bancari o postali sui quali devono affluire le somme riscosse nell’esercizio dell’attività e dai quali sono effettuati i prelevamenti per il pagamento delle spese sostenute. Il lavoratore autonomo è quindi obbligato a tenere un c/c (postale o bancario) a lui intestato, dal quale, in pratica, sia possibile risalire alle transazioni (incassi e prelievi) effettuate nell’esercizio dell’attività.
Va evidenziato che nella norma non è previsto l’obbligo di essere titolari di due conti correnti, in quanto non  viene imposto che il c/c sia riservato esclusivamente alle operazioni attinenti all’esercizio dell’attività. In pratica, lo stesso conto può essere utilizzato anche per effettuare operazioni a titolo personale, anche se è largamente consigliabile una separazione di movimenti bancari professionali e personali, anche in vista di eventuali futuri controlli fiscali che coinvolgerebbero in caso di unico conto anche la sfera personale del professionista.
La norma prevede, inoltre, che debbano transitare per il c/c i prelevamenti per il pagamento delle spese, ma non necessariamente il pagamento delle stesse, per cui il lavoratore autonomo può continuare ad effettuare i pagamenti in contanti, circostanza sicuramente apprezzabile sul piano concreto per una serie di costi che il professionista sostiene quotidianamente (per esempio, acquisto di cancelleria, di carburante, di valori bollati, e via dicendo). Ciò che conta è che dal c/c bancario o postale sia possibile ricostruire i prelievi per le spese sostenute.
Per quanto concerne i compensi professionali, il Legislatore prevede disposizioni più restrittive in quanto, oltre all’obbligo di far transitare gli stessi sul c/c, è previsto che i compensi in denaro per l’esercizio di arti e professioni di ammontare superiore ad un importo determinato siano riscossi esclusivamente mediante assegni non trasferibili o bonifici ovvero altre modalità di pagamento bancario o postale nonché mediante sistemi di pagamento elettronico. 
In particolare è stabilito che fino al 30/06/2007 è ancora possibile utilizzare il contante, purché l’incasso o il pagamento non superi l’importo di Euro 1.000; a partire dal 01/07/2007 e fino al 30/06/2008 purché non superi Euro 500; a partire dall’01/07/2008 l’importo non può più superare la cifra di Euro 100. In effetti l’importo di 100 Euro, come riconosciuto da diversi commentatori, non appare congruo per diverse categorie professionali, tra le quali figurano in particolare i medici, caratterizzati spesso da una clientela frazionata con riferimento all’attività ambulatoriale .
E’ opportuno evidenziare che anche i compensi riscossi in contanti in quanto di importi inferiori alle soglie fissate devono in ogni caso essere depositati sul c/c bancario o postale. Infatti, poiché la norma impone che quanto riscosso affluisca sul conto, il lavoratore autonomo che incassa il proprio compenso in contanti non può utilizzare immediatamente tali somme ma deve previamente provvedere al versamento delle stesse sul c/c.
Con riferimento al seconda modifica citata in premessa è stato introdotto per i soggetti titolari di partita IVA l’obbligo di effettuare i versamenti delle imposte e dei contributi in via telematica, anche avvalendosi di intermediari abilitati. La data prevista per l’inizio del nuovo regime, originariamente fissata per l’inizio di ottobre, è attualmente fissata al 01/01/2007; a partire da tale data non sarà pertanto più possibile effettuare il pagamento consegnando il modello F24 cartaceo in banca o in posta.

Per il versamento saranno utilizzabili le seguenti tre metodologie:

  • F24 on line, uno specifico servizio mediante il quale l’Agenzia delle Entrate fornisce un apposito codice PIN al contribuente e questi, se dispone di un conto corrente presso una delle banche che hanno stipulato una convenzione con l’Agenzia delle Entrate per questo tipo di servizio, utilizza la propria password ed il Pin per effettuare il versamento tramite internet.
  • tramite gli intermediari abilitati, che devono effettuare il modello F24 cumulativo; tale modalità comporta necessariamente l’autorizzazione data dal contribuente all’intermediario ad effettuare l’addebito con l’uso delle proprie coordinate bancarie.
  • utilizzo del servizio di “home banking”: tale ultima modalità, prevista dall’Agenzia delle Entrate con comunicato stampa del 05.09.2006, richiede la disponibilità di un conto corrente presso un istituto di credito e l’attivazione del servizio di home banking che consente di visualizzare il conto corrente e di operare dallo stesso in via telematica.

L’ultima modalità evidenziata si presenta come la più vicina alla generalità dei contribuenti, che spesso ne hanno già preso dimestichezza per la comodità di eseguire il versamento senza bisogno di recarsi in banca nei giorni e negli orari di sportello.

Egle Muraterra