da Leadership Medica n. 275 del 2009
Abstract
La realtà della Salute e Malattia è un problema centrale della nostra vita, a cui la medicina e la ricerca scientifica non offrono ancora una soluzione alle maggiori sofferenze e disturbi.
La scienza della Vita e della conoscenza della reale natura dell'Uomo nell'Ayurveda agisce quale processo inibitorio, che permette all'Uomo attraverso la Consapevolezza, l'Intenzione e la Volontà di contribuire all'emanazione della Realtà e della Salute. Le terapie fisiche dell'Ayurveda sostengono i più importanti processi di guarigione a qualsiasi livello dell'essere umano.
E' importante riconoscere l'importanza della Consapevolezza e dei processi di Guarigione nel Terapista stesso, ed esaminare l'importanza della Comunità Terapeutica quale elemento vitale del Progetto di Guarigione.
Scienza dell'Uomo e Scienze di Guarigione
L'elemento più importante nello sviluppo di una Scienza della Guarigione è l'identificazione del significato centrale dell'Uomo e dei suoi poteri nella Vita, nella Malattia, nella Guarigione. Questi elementi di ricerca devono però poi generare elementi terapeutici reali.
Lo stato di salute o di malattia dell'uomo si basa sul suo schema di identificazione con l'Universo e il Tutto: il riconoscimento o il ricordo del suo ruolo cosciente nel Tutto generano salute, l'identificazione egotica, pure non colpevole, con un Sé separato, genera sofferenza e malattia, in quanto l'essere non produce più Realtà vibrando secondo gli schemi della creazione, bensì secondo schemi interiori, che sono solo simulacri del "Grande Vero". Ogni simulacro, per quanto attendibile, porta con sé il difetto che lo perderà. Questa è l'interpretazione della Pragya Parad, l'errore dell'Intelletto che, secondo l'Ayurveda, è la radice di ogni male e di ogni sofferenza.
Il cammino della guarigione passa attraverso la reale comprensione della Pragya Parad e la strategia di cura di questo nucleo patogeno; questi fenomeni possono avvenire solo tramite una presa di coscienza del significato dell'Essere.
L'Uomo può identificarsi e rapportarsi alla realtà della sua vita vedendosi come un Elemento immerso in qualcosa che avviene nella Realtà Spazio-Temporale essendo semplicemente in balia degli eventi: questo è Pragya Paradh. Questa visione significa rinnegare il proprio ruolo nell'esistenza e abdicare al proprio potere di creazione e guarigione. L'Uomo non è, come accennato sopra, una pedina nella Realtà Spazio-Temporale, bensì un soggetto creatore di Realtà con finalità e responsabilità ben precise. Il Piano dell'Universo e la Realtà stessa sono basate su una Matrice di Potenzialità, nella quale l'Emanazione Cosciente dell'Uomo diviene parte integrante della Realtà Universale.
La possibilità dell'Uomo di essere veramente vivo e sano, quindi padrone dei suoi vantaggi nella Realtà, ma memore della sua responsabilità nella generazione della stessa, passa attraverso questa presa di coscienza di essere un emanatore di Realtà.
La Realtà che permea ogni singolo uomo, che appare nella sua vita fenomenica, nel suo stato di salute e di malattia, può quindi essere la Forma del suo Piano Esistenziale Emanato, consistente con ciò che in Ayurveda viene definito Prakriti, corrispondente ad una co-creazione cosciente dell'Uomo non offuscato dalla Pragya Parad, oppure la Forma di un piano minore, apparentemente perfetto ma disfunzionale, emanato dall'errore, quindi simulacro di salute, incrinato e destinato a collassare nella sofferenza, ciò che definisce la Vikriti.
Quindi, il primo elemento di conoscenza dell'Essere nella via della guarigione consiste nella presa di coscienza del proprio potere (e dei propri doveri!) nei confronti della Realtà.
La Pragya Parad avviene nell'Uomo per qualcosa che nel suo cammino esistenziale offusca l'intelligenza, occlude i canali fisici ed energetici della connessione intra-umana e della connessione con la Realtà, che passano attraverso i sensi. Uno dei principi fondamentali dell'Ayurveda è proprio legato al riconoscimento di questi fenomeni di offuscamento, di velatura dell'essere, e quindi alla formulazione di un algoritmo terapeutico.
Dato che questa trattazione deve riportarci ad aspetti reali ed operativi, dobbiamo riconoscere che per togliere l'offuscamento del nucleo dell'Essere, sicuramente non accessibile in modo diretto, dobbiamo partire dall'accessibile, quindi dai sensi.
Il primo processo nel cammino di Guarigione è quindi riaccendere nell'Uomo questa concezione di poter recuperare il suo ruolo centrale nella realtà emanata, il che corrisponde, in definitiva, ad un processo di Iniziazione. Il Terapeuta ha quindi il ruolo dell'Iniziatore nella vita dell'Uomo. La riaccensione di questo ricordo di Potere è l'elemento necessario ma non sufficiente nel cammino di guarigione, perché i moti entropici possono ricreare il velo dell'intelligenza con immediatezza.
La lettura Ayurvedica della Prakriti e della Vikriti, e del livello di intossicazione dell'essere con Ama sembrano piccoli procedimenti fisici, ma sono in verità gli strumenti terapeutici di maggiore importanza: agiscono sul piano della realtà tangibile dell'uomo, su aspetti fisici e psicosomatici altamente accessibili, ma portano giorno per giorno l'uomo che pratica le prescrizioni terapeutiche a togliere parti sempre più consistenti del velo della coscienza, a ricordare il senso della connessione e del proprio potere, con sempre minore rischio di ricaduta entropica nella Pragya Parad più profonda.
La purificazione del sistema sensoriale è un elemento nucleare, perché la nostra visione e percezione della Realtà derivanti da sensi offuscati da Ama, ci portano all'emanazione di ulteriore Realtà distorta che può sfociare solamente in malattia.
Quando l'Uomo sarà purificato a questi livelli di interazione accessibile, il suo nucleo avrà più potere di emanare nella realtà esterna ed interna e quindi anche sulla funzionalità di auto-risanamento. La presa di Coscienza deve poi sfociare in atti operativi fondamentali: la formulazione dell'Intenzione di rimanere e di operare nell'Essere e nella Realtà, attivata e realizzata dalla Volontà di operare in tal senso.
Intenzione e Volontà attivi e coscienti corrispondono al concetto di Agni, il Fuoco, che ora risulterà attivo e vitale a livello fisico ed esistenziale. Agni funzionale agisce sulla matrice della realtà producendo Rasa, Ojas, Tessuti perfetti e funzionali (il tutto sia a livello fisico che simbolico-esistenziale), laddove Agni disfunzionale produceva l'AMA della Non-Conoscenza che, bloccando e velando l'essere a tutti i livelli, risultava essere anche l'elemento patogenetico di base.
L'Ambiente Terapeutico
I concetti finora esposti erano legati alla fisiopatologia dell'essere e ad alcuni concetti terapeutici, che devono essere completati da precisazioni sulla figura del terapeuta e dell'ambiente socio-terapeutico.
L'Uomo malato ha bisogno della figura del terapeuta, che funge da iniziatore e poi da guida nel processo di guarigione, nel quale però il soggetto, con il recupero della memoria, della coscienza, dell'intenzione e della volontà, diviene il proprio Guaritore, emanatore di una Realtà Funzionale risonante con la sua Prakriti, identificazione del suo ruolo nell'Universo.
Il Terapeuta dovrà, per essere iniziatore, essere profondamente avviato nel proprio processo personale di perfezionamento del proprio cammino terapeutico, altrimenti sarà emanatore di una propria realtà disfunzionale, che potrebbe interagire con il campo del malato in modo negativo. Anche qui, il richiamo continuo del terapeuta a coscienza, intenzione e volontà divengono fondamentali ed emanatori di salute. Il Malato e il Terapeuta vivono immersi in una realtà giornaliera disfunzionale, pure creatrice di offuscamento, emanazione di realtà patogene di persone e di eventi. L'avanzamento del processo di guarigione dà all'uomo un'immunità verso questi fenomeni patogeni, ma inizialmente vi è una fragilità del malato in tal senso. L'avvio dei processi di cura secondo questi concetti Ayurvedici profondi dovrebbe poter avvenire nelle prime fasi in comunità terapeutiche, ove Coscienza, Intenzione e Volontà dei Soggetti e dei Terapeuti lavorano in assonanza con l'Emanazione di una realtà sana profilata sulla Prakriti.
Conclusioni
La Scienza Ayurvedica fornisce un importante algoritmo di lettura dell'Essere, sorgente di interpretazioni patogenetiche fondamentali e di indicazioni terapeutiche altamente praticabili ed efficaci. La cura dell'Uomo, letta come un processo di Iniziazione, appare una realtà doverosamente integrabile nella Pratica Medica moderna. La Cura del Terapeuta stesso e l'Istituzione di Comunità Terapeutiche appaiono come elementi d'importanza imprescindibile.
Dr. Gianluigi Marini
Professor of Ayurveda and Dean of kaya-chickista (Internal Medicine) at the Ayurvedic School for Doctors and Therapists "Ayurvedic Point" in Milan